«La liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua forza» (Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium,10). Infatti, «nella liturgia della Chiesa è presente il Signore risorto che ci rende partecipi della sua vittoria pasquale sulla morte!» (CEI, Catechismo degli adulti, 634). Perciò, la Chiesa sa bene che «la sua liturgia al tempo stesso vive di fede e nutre la fede, canta la speranza e suscita la speranza, celebra la carità e fa crescere la carità» (CEI, Il rinnovamento liturgico in Italia, 22).
A partire dalle solenni espressioni della Costituzione conciliare sulla sacra liturgia e dalle numerose indicazioni date dal Magistero negli ultimi anni, il Gruppo Liturgico Parrocchiale (la cui identità è definita dai “Principi e Norme per l’uso del Messale Romano” [III ed.] – nn° 111 e 352 e dal già citato documento della CEI Il rinnovamento liturgico in Italia – n° 9) si propone: l’attuazione e promozione della Riforma liturgica voluta dal Concilio, in continuità e armonia con la Tradizione della Chiesa; la formazione liturgica a tutti i livelli, con speciale attenzione a coloro che svolgono un ministero nella celebrazione e ai diversi operatori pastorali; l’animazione delle celebrazioni liturgiche più rilevanti, specie domenicali, predisponendo tutto ciò che è necessario o utile per il loro degno svolgimento e per l’attiva partecipazione dei fedeli; l’incremento della ministerialità liturgica e l’approfondimento della spiritualità che sgorga dalla celebrazione della Divina Liturgia.