SAPIENZA

Liturgia della Parola di Dio «Lia e Rachele» – 16 Novembre 2021

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dal Dizionario di Teologia Biblica di X.L. Dufour

La ricerca della sapienza è comune a tutte le civiltà dell’Oriente antico. Raccolte di letteratura sapienziale ci sono state lasciate sia dall’Egitto che dalla Mesopotamia, ed i sette sapienti erano leggendari nella Grecia antica. Questa sapienza ha una mira pratica: si tratta per l’uomo di comportarsi con prudenza ed abilità per riuscire nella vita. Ciò implica una certa riflessione sul mondo e porta pure alla elaborazione di una morale, in cui non manca il riferimento religioso (specialmente in Egitto). Nella Grecia del secolo VI la riflessione prenderà un indirizzo più speculativo e la sapienza si trasformerà in filosofia. Accanto ad una scienza embrionale ed a tecniche che si sviluppano, la sapienza costituisce quindi un elemento importante della civiltà. È l’umanesimo dell’antichità. Nella rivelazione biblica, la parola di Dio assume pure forma di sapienza. Fatto importante, ma che bisogna interpretare correttamente. Esso non significa che la rivelazione, ad un certo stadio del suo sviluppo, si trasformi in umanesimo. La sapienza ispirata, anche quando integra il meglio della sapienza umana, è di natura diversa. Già sensibile nel Vecchio Testamento, questo fatto appare evidente nel Nuovo Testamento.
1. Un’arte di ben vivere. Il sapiente della Bibbia è curioso delle cose della natura. Le ammira, e la sua fede gli insegna a vedervi la mano potente di Dio. Ma egli si preoccupa innanzitutto di sapere come condurre la propria vita per ottenere la vera felicità. Ogni uomo esperto nel suo mestiere merita già il nome di sapiente; il sapiente per eccellenza è l’esperto nell’arte di ben vivere.
2. La sapienza del mondo condannata. Nel momento di questa rivelazione suprema della sapienza, ricomincia il dramma che i profeti avevano già posto in evidenza. Divenuta stolta dopo che aveva disconosciuto il Dio vivente, la sapienza di questo mondo ha portato al colmo la sua follia quando gli uomini «hanno crocifisso il Signore della gloria». Perciò Dio ha condannato questa sapienza dei sapienti, che è «terrena, animale, diabolica»; per schernirla, egli ha deciso di salvare il mondo mediante la follia della croce. Quando si annuncia agli uomini il vangelo della salvezza, si può quindi lasciar da parte tutto ciò che deriva dalla sapienza umana, dalla cultura e dal parlare forbito: la follia della croce non tollera mistificazioni.
3. La vera sapienza. La rivelazione della vera sapienza avviene quindi in modo paradossale. Essa non è accordata ai sapienti ed agli scaltri, ma ai piccoli; per confondere i sapienti inorgogliti, Dio ha scelto ciò che vi era di stolto nel mondo. Bisogna quindi rendersi stolti agli occhi del mondo, per diventare sapienti secondo Dio. Infatti la sapienza cristiana non si acquista mediante sforzo umano, ma per rivelazione del Padre. Essa è, in sé, cosa divina, misteriosa e nascosta, che non è possibile sondare mediante l’intelligenza umana. Manifestata mediante il compimento storico della salvezza, essa può essere comunicata soltanto dallo Spirito di Dio agli uomini che gli sono docili.

PRIMA LETTURA (Gen 29)

Dal libro della Genesi

Quando fu mattina… ecco era Lia! Allora Giacobbe disse a Làbano: «Che mi hai fatto? Non è forse per Rachele che sono stato al tuo servizio? Perché mi hai ingannato?».
Rispose Làbano: «Non si usa far così nel nostro paese, dare, cioè, la più piccola prima della maggiore. Finisci questa settimana nuziale, poi ti darò anche quest’altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette anni».
Giacobbe fece così: terminò la settimana nuziale e allora Làbano gli diede in moglie la figlia Rachele. Làbano diede alla figlia Rachele la propria schiava Bila, come schiava.
Egli si unì anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette anni.

Parola di Dio
A. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23).

IL SIGNORE È IL MIO PASTORE:NON MANCO DI NULLA.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca,
mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome. Rit.

Se dovessi camminare
in una valle oscura,
non temerei alcun male,
perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. Rit.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca. Rit.

Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni. Rit.

SECONDA LETTURA (Is 53).

Dal libro del profeta Isaia

Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
E’ cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca.

Parola di Dio
A. Rendiamo grazie a Dio

TERZA LETTURA (1 Cor 2)

Dalla prima lettera ai corinzi

Anch’io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza.
Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.
Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria.

Parola di Dio
A. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

Rit. Alleluia, alleluia!

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

Rit. Alleluia!

VANGELO (Mt 5)

Dal Vangelo secondo Matteo

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato?
A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.»

Parola del Signore
A. Lode a te, o Cristo

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