Vita Interna di Gesù Cristo

Carissimi/e amici/che di Madre Cecilia Baij, 

in questo tempo di Quaresima, vi proponiamo dei brani della preghiera e l’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi (“Vita Interna di Gesù Cristo” di Madre Maria Cecilia Baij, pp. 697,698, 701).

L’agonia di Gesù

Adorato di nuovo il divin Padre, tornai a supplicarlo dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice; non si faccia però la mia volontà ma la tua” [1]. Così volli lasciare esempio ai miei fratelli del modo con cui devono pregare il Padre: esporre a Lui il loro desiderio rimettendosi però al divin beneplacito.

In questa seconda orazione, sentendomi già abbandonato, mi riempii di più grave tristezza; e stando qui derelitto, intesi tedio e mestizia[2]. Si rappresentarono alla mia mente tutti i patimenti che dovevo soffrire nel corso della mia acerbissima passione: le ingiurie, gli strapazzi, le derisioni. Permisi a queste passioni che mi tormentassero, volendo volontariamente soffrirne tutta l’amarezza, affinché sfogassero sopra di me tutto ciò che hanno in sé di penoso. Volevo che restassero non solo mitigate, ma anche raddolcite per tutti i miei fratelli, quando essi l’avrebbero sofferte per l’adempimento della volontà del divin Padre.

Trovandomi perciò in grande afflizione, oppresso da tante pene, ricolmo di affanno, fui preso da angoscia mortale, senza alcun conforto. Vedevo anche la mia diletta Madre, che si trovava in grande pena, perché sentiva anche lei, nel suo cuore amante, le mie sofferenze; e questo accresceva a me l’afflizione. I miei discepoli dormivano, ed io solo, derelitto, abbandonato tra agonie di morte; non vi era chi mi dicesse una parola di conforto. Ciò che più mi faceva soffrire, era l’abbandono del Padre. Prolungai con tutto ciò la mia penosa orazione, soffrendo allora nella mente tutto ciò che poi avrei sofferto nel corpo nel tempo della mia acerbissima Passione…

Esortazione alla sua sposa

Tu hai inteso, sposa mia, come sia necessaria la preghiera: perciò ti stia a cuore la pratica di questo importante esercizio, non trascurarla mai, perché tu sia ben provvista di armi per combattere contro i tuoi nemici infernali e contro le tue passioni, ed anche per ottenere le grazie dal Padre mio, per te e per il tuo prossimo. . .

Nella tua preghiera domanda tutte le grazie necessarie per te e per il tuo prossimo e se tu vedi che non sei esaudita, non ti perdere d’animo, ma continua a domandare. Non ti stanchi mai il tedio e la tristezza che alle volte proverai in questo esercizio, ma uniformati sempre alla divina volontà. Tu hai già inteso il modo con cui devi pregare, domandare ed esponendo il tuo bisogno o il tuo desiderio, rimettendoti però alla volontà del Padre.

Quando avrai conosciuto la sua volontà, eseguila con prontezza, senza replica, senza turbamento, come già feci io che, udita la volontà del Padre, subito mi alzai ed andai incontro ai miei nemici. E fa’ tutto con amore e desiderio di dar gusto al mio divin Padre.

Vi auguriamo un santo cammino Quaresima in vigilante attesa della Risurrezione del Signore!

In comunione di preghiera,

sr Benedetta Aguirre
Benedettine dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento
Montefiascone

Vi ringraziamo dell’aiuto che possiate darci inviando questa lettera alle persone che crediate conveniente, collaborando così con noi anche nella diffusione della devozione alla Serva di Dio madre Maria Cecilia Baij.


[1] Cfr. Mt 26,39; Mc 14, 36; Lc 22,42.
[2] Cfr. Mt. 26,37; Mc 14, 33.